Sesto Calende is the place where the SIAI (Società Idrovolanti Alta Italia) was founded and operated for decades. From here departed the glorious “Savoia Marchetti” of Francesco De Pinedo and Italo Balbo.

Cesare Baj and various pilots of Aero Club Como fly on these historic waters for a day every year, taking aboard dozens of people for a short ride. Most of the locals have an ancestor or a relative who operated in one of the seaplane factories of the area (SIAI, Macchi, Caproni). For those people the opportunity of flying on a seaplane over Sesto Calende, viewing the Angera castle and the lower Lake Maggiore is a wonderful experience.

Here is a report on the event in Italian

Sesto Calende è uno dei santuari della storia del volo idro in Italia. Vi ha avuto sede la SIAI – “Società Idrovolanti Alta Italia” e un idroscalo militare. Nel 1927 da Sesto Calende giunse a Como una squadriglia di idrovolanti a rendere omaggio al re, in occasione dell’inaugurazione delle Celebrazioni Voltiane, portando anche un dispaccio postale straordinario.

I sestesi si sentono ancora oggi profondamente legati alla SIAI e all’aviazione idro e organizzano ogni anno eventi rievocativi e, con la collaborazione dell’Aero Club Como, esperienze di volo in idrovolante sul tratto di Ticino antistante la città.

10 giugno – Associazione Idrovolo Sesto Calende

“Un volo per la ricerca”

L’associazione Idrovolo Sesto Calende ha proposto agli appassionati di aviazione un evento a carattere aeronautico che si è svolto al Lido la Marna della città. L’evento ha celebrato il raid di Umberto Maddalena, partito da Sesto Calende esattamente 90 anni prima con un Siai Marchetti S.55 alla ricerca dei superstiti del dirigibile Italia.Una missione pericolosa, quella compiuta dall’aviatore verso il Polo Nord, dove era avvenuto il disastro aereo. Condizioni meteo difficili e luoghi impervi misero a dura prova il velivolo e la tempra del pilota, che tuttavia riuscì a raggiungere i sopravvissuti al terribile schianto, riconoscendo la “Tenda Rossa” (il cui tessuto era stato fabbricato da un’azienda comasca).La vicenda è stata  illustrata grazie a pellicole d’epoca, a una relazione sul volo di Umberto Maddalena, curata dal Gruppo Lavoratori Seniores Siai Marchetti, e una relazione sul ruolo dei radioamatori nella ricerca, a cura dell’Associazione Radioamatori Italiani (il ritrovamento dei superstiti del dirigibile fu infatti merito di un radioamatore).

Cesare Baj, presidente emerito dell’Aero Club Como, ha presentato una relazione, corredata di immagini, sulla storia dell’addestramento di piloti idro dai primordi dell’aviazione agli anni Trenta del secolo scorso. Baj ha anche descritto l’attività delle scuole di volo idro storiche dell’area varesino-comasca (Sesto Calende, Ternate, Schiranna e Como), ricordando anche alcune note figure di istruttori che operarono in quegli anni, come Alessandro Passaleva, che operò a Sesto Calende, e Giovanni Vaglienti, comandante della scuola di volo idro di Ternate.Nel salone è stata allestita per l’occasione una mostra di modelli statici e oggetti legati alla storia del volo idro, mentre sul tratto di Ticino contiguo sono stati fatti volare modelli e droni, a cura dell’Aero Club di Vercelli.

Ma la finalità celebrativa non è l’unica mission perseguita dal sodalizio, come si evince già dal titolo: un “Volo per la Ricerca” si propone di puntare l’attenzione anche sulla ricerca scientifica, obiettivo da promuovere in ogni campo dello scibile umano. Ecco dunque il connubio con la LILT – Lega Italiana Lotta contro i Tumori e con il Coordinamento del Volontariato, egida sotto la quale sono comprese tutte le associazioni di promozione sociale del territorio sestese. 

Nell’immagine qui sopra, Cesare Baj e Giuseppe Lapenta nel salone della conferenza, di fronte al manifesto che preannuncia la manifestazione aerea di Angera, che si svolge con la partecipazione delle Frecce Tricolori. Tradizionalmente partecipano anche vari idrovolanti dell’Aero Club Como, ormeggiati alla boa proprio di fronte al pubblico.

In questo video Giuseppe Lapenta, presidente dell’associazione Idrovolo Sesto Calende, presenta l’iniziativa.

Clicca qui per vedere un filmato d’epoca sull’arrivo di Umberto Maddalena a Sesto Calende con il SIAI S.55.

Sabato 8 settembre – Palio Sestese

Voli introduttivi sugli idrovolanti

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Cessna 172 in decollo dal Ticino.

Come già negli anni precedenti, Sesto Calende ha riservato una giornata ai voli, nell’intento di far rivivere ai propri cittadini e ai visitatori l’emozione di volare su un idrovolante.

L’iniziativa, nell’ambito del Palio Sestese, è sempre stata abbracciata con entusiasmo dal Club, sia per l’importanza di riportare idrovolanti in un luogo “sacro” per il volo idro, sia per permettere ai cittadini di Sesto, in particolare ai più giovani, di vivere l’esperienza di volo su questo raro mezzo volante.

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Clicca sull’immagine qui sopra per vedere ingrandito il tratto di Ticino tra i due ponti, in cui si svolgono le operazioni.

Ma c’è in realtà un’altra ragione, che vale per i piloti del Club: la bellezza e complessità dell’operazione, tale da richiedere tutta l’esperienza del pilota. Decolli e ammaraggi, infatti, avvengono nel tratto del Ticino che parte dal celebre ponte stradale/ferroviario che attraversa il fiume e che collega Lombardia a Piemonte, inizialmente dritto poi in curva e che è delimitato a sud dal ponte autostradale.

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Nelle immagini qui sotto, l’idrovolante all’inizio della corsa di decollo e dopo il distacco dalla superficie “a specchio”, seguendo il fiume. 

L’idrovolante in decollo si trova a operare su una superficie perfettamente piatta, con tutte le relative difficoltà, tali da rendere pressoché indispensabile la tecnica del decollo “su un galleggiante”, tanto praticata dai bush pilots dell’Alaska nei decolli dei loro sempre stracarichi idrovolanti.

In ammaraggio si presenta immancabilmente il fenomeno dello “specchio”, che impedisce la valutazione della propria quota e che richiede una tecnica particolare.

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Nell’edizione 2018 ha partecipato il Cessna 172 I-PVLC, condotto da Cesare Baj (pilota) e da Federica Galli (copilota, che ha condotto l’aereo nelle tratte di trasferimento da Como a Sesto Calende e viceversa).

Il socio e amico Renzo Erasmi ha raggiunto con il pick-up del Club la base improvvisata sulla riva del Ticino e ha composto, con Federica, l’équipe di terra, affiancati da volontari della Protezione Civile Sestese, da Vigili del Fuoco e altri volontari sulle barche per l’assistenza in acqua.

Perfetta l’organizzazione di questo evento del Palio Sestese, come certamente lo sono le molteplici altre iniziative che ravvivano la bella cittadina adagiata sulle colline del basso Verbano.Hanno permesso lo svolgimento delle attività aeronautiche le autorità che hanno giurisdizione sulle acque del Ticino e l’ENAV, con cui sono state concordate le procedure di apertura dell’idrosuperficie temporanea e di volo. Sesto Calende giace infatti all’interno del CTR di Malpensa.

Nella giornata varie decine di Sestesi hanno potuto vedere la loro città dall’alto e ammirare da vicino i bacini meridionali del Verbano e la rocca di Angera. Entusiasti i bambini portati in volo, ma anche alcuni anziani che nella loro infanzia vedevano decollare e ammarare gli idrovolanti. Tutti i sestesi hanno comunque in famiglia qualcuno legato in qualche modo alla SIAI. 

In questo video le riprese dei voli da Sesto Calende fatte da un passeggero durante una precedente edizione dell’evento. L’idrovolante è un Cessna 172, identico a quello usato nell’edizione 2018.

Mission to a sanctuary of the history of water flying